Qualche anno addietro sono venuto in possesso del Calendario vastese, (una
settantina di pagine, fotocopie di un dattiloscritto di Espedito Ferrara) poco più che
una bozza, con diverse cancellature, correzioni a penna e aggiunte effettuati dall’autore, e
con qualche area un po’ sbiadita o qualche rigo mancante, per via dei passaggi da una
fotocopiatura all’altra.
Chi mi ha fatto questo bel regalo è Mario Pollutri, fratello di Tonino e mio cugino
acquisito. Ricordo che mi disse: -Fernà’, i’ li sacce che a tte chiti cose ti piace; picchè ni’ ji dì’ ‘na
sitimàte e nu ccon’ a la vodde l’ariscrive?- Il lavoro non era dei più semplici, ma siccome,
effettivamente, queste cose sono la mia passione, non mi sono fatto ripetere l’invito,
precisando che non potevo dedicare alla cosa molto tempo, ma che un po’ alla volta,
dedicandoci qualche ritaglio di tempo, tra gli impegni di lavoro ed altri impegni vari, che
non mancano mai, avrei portato a termine il lavoro e che lo avrei fatto volentieri e nel
migliore dei modi.
Avendo conosciuto personalmente Espedito Ferrara, conoscendo molte delle sue opere
e sapendo con quale ricercatezza e padronanza egli scriveva il dialetto vastese, ero già
convinto di avere tra le mani un tesoro, tale convinzione è diventata piacevolissima
sensazione quando, appena Mario se n’è andato, mi sono letteralmente 'pappato' tutto il
calendario.
Appena ho potuto mi sono organizzato con il computer ed ho iniziato la trascrizione.
Ho deciso di dare al lavoro una struttura grafica che permettesse di distinguere il dialetto
dall’italiano, intervallando i normali caratteri con quelli in corsivo, e facendo risaltare i
giorni del mese e i santi del giorno, usando il grassetto e qualche sottolineatura.
Alla fine, ci ho messo un po’ di tempo, ma credo di aver fatto un bel lavoro.
L’ho stampato e l’ho mostrato a Mario, il quale, contentissimo del risultato, convenne
con me che sarebbe stato un vero peccato non rendere pubblica un’opera così bella.
C’era però certamente bisogno del parere e del consenso degli eredi Ferrara.
Rintracciato il numero di telefono di Mauro, grazie all’amico comune Nino D’Annunzio,
l’ho subito contattato ed ho fissato con lui un incontro. Quando gli ho mostrato il lavoro
svolto, proponendogli la pubblicazione, lui lo ha subito apprezzato ed ha convenuto che
il Calendario vastese andava certamente pubblicato, ma che aveva già in mente un
progetto diverso dall’opera cartacea.
Mi mostrò un CD Rom, realizzato dal Consorzio RES, che lui dirige. Il CD conteneva:
proverbi, invettive e filastrocche di Ciciliano, località dove Mauro vive e lavora; inoltre
comprendeva anche delle bellissime immagini. Visionando insieme il CD, Mauro
manifestò l’intenzione di fare qualcosa di simile con il Calendario scritto da suo padre,
adducendo, giustamente, che con il passare del tempo saranno sempre meno le persone
in grado di leggere il dialetto e ancora meno quelle in grado di pronunciarlo, per cui, più
che pubblicare uno scritto, sarebbe stato meglio realizzare un’opera multimediale, arricchita da immagini d’epoca, e che permettesse, oltre che di leggere il contenuto
dell’opera, di ascoltare i detti in dialetto vastese, (visto che oggi i mezzi che permettono
simili realizzazioni sono sempre più alla portata di ognuno).
Idea bellissima !!!
C’era ora da mettersi al lavoro. Il mio lavoro di riscrittura del testo è stato ugualmente
utile e trasferito sul CD. Mauro ha curato tutta la parte tecnica ed ha coordinato tutto il
lavoro. Io ho collaborato, presentandogli l’amico Beniamino Fiore, collezionista di
immagini di Vasto, molte delle quali già pubblicate in quattro volumi che ripercorrono la
nostra storia dal 1865 al 1985, e contattando i due formidabili lettori, avvezzi a parlà lu
uataréule, Carmela Camperchioli e Gino Pierabella, bravissimi attori del Gruppo Due
Pini, che ringrazio per la squisita collaborazione e disponibilità.
E oggi, finalmente, siamo qui a presentare il frutto di questo 'lavoro'.
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