Ma che c'azzecca Gentile con Ciciliano?
Una volta in una trattoria chiedemmo una frittura di pesce. Si
diffuse nella stanza un odore sorprendente, ma non inspiegabile. La
frittura arrivò e al primo calamaretto fu tutto chiaro:
invece della farina, la cuoca aveva usato lo zucchero a velo.
L'odore non veniva da un dolce.
La stessa sorpresa mi è venuta leggendo la targa
"biblioteca Giovanni Gentile". Subito è seguita la
domanda "ma che c'azzecca Gentile con Ciciliano?". Gentile è
nato e ha studiato in Sicilia, è vissuto tra Campobasso,
Pisa e Roma, è stato ucciso a Firenze. è un filosofo
decisamente minore. Non è Platone o Aristotele o Kant o
Hegel.
Di solito le biblioteche sono intitolate a qualche figura che ha
relazione con il posto: un esponente della cultura locale o un
personaggio di rilievo maggiore che ha avuto a che fare con il
luogo. Solo in mancanza si fa ricorso ad altre figure, di solito le
maggiori.
Ma, nel caso di Ciciliano, c'è questa mancanza? Pare proprio
di no, le personalità importanti per la cultura non
mancano né nel comprensorio del Giovenzano né nel
paese.
Nel comprensorio ha operato uno dei promotori della lettura e delle
attività editoriali più importanti di tutta la storia
occidentale: tale Benedetto da Norcia, che proprio tra
Subiaco, la valle sublacense, san Cosimato e la Mentorella ha
avviato un movimento religioso e civile che è una delle
cellule germinali dell’Europa. Benedetto impose ai monaci la
lettura di libri. Nella biblioteca di Subiaco il 29 ottobre 1465
uscì il primo libro stampato in Italia. C'è stato,
poi, il gesuita tedesco Athanasius Kircher, filosofo e
scienziato, uomo di multiforme ingegno noto internazionalmente (e
paragonato a Leonardo da Vinci), geologo, biologo e grande
naturalista e studioso delle erbe, che cercava soprattutto nella
Mentorella. Tanto che il suo cuore è sepolto nel
santuario.
Se, invece, veniamo al paese, troviamo subito l’architetto
Gerolamo Theodoli, certamente non dei maggiori (non è
Borromini) ma neanche trascurabile. Autore del principale manufatto
architettonico del paese e del ponte su cui ancora le genti del
comprensorio riescono ad andare a Tivoli (oltre al teatro Argentina
e alla chiesa di Vicovaro). Inoltre, se le indicazioni
dell'ex-assessore Sciarretta sono giuste, da Trebula proviene il
celebre Gaio Ateio Capitone, capofila di una delle due
grandi scuole del diritto romano (i Sabiniani o Cassiani
contrapposti ai Proculiani, che hanno come capofila Labeone):
diritto che è uno dei grandi lasciti della civiltà
romana.
Propendo per il Capitone, ma anche le altre intestazioni vanno
bene. Rispondere alla domanda su Ciciliano «un piccolo paese
vicino a Castel Madama e Tivoli» o «la patria del
giurista Capitone che sta nell’area della prima espansione
del movimento benedettino, sotto la montagna battuta da Kircher nei
suoi studi» non è la stessa cosa.
Pur non essendo consigliere, consiglio una modifica. Se non si vuol
farla in rispetto delle tradizioni culturali di Ciciliano, la si
faccia almeno per rispetto a quella cosa chiamata marketing
territoriale. Una delle cui regole è che le tessere,
anche piccole, devono comporre un mosaico riconoscibile.
Mauro Ferrara
Si è costituito a Tivoli il Forum per l'acqua pubblica
tiburtina
Lo riferisce il Notiziario Tiburtino, nel numero di maggio.
Lo scopo è partecipare e contribuire alla campagna di
raccolta delle firme per i tre referendum abrogativi
proposti dal Forum italiano dei movimenti per l'acqua. La
campagna è iniziata il 25 aprile. Il Forum è aperto a
tutti. Tutti i cittadini interessati a dare la propria
disponibilità per la campagna referendaria possono scrivere
a forumacquapubblicativoli@gmail.com oppure possono
telefonare ad Antonella (335362353).